Cos’è la Queeresima
Queeresima nasce nel 2012 dall’esperienza delle manifestazioni contro l’omofobia che si sono tenute a Cagliari tra il 2009 e il 2011, e crea un percorso-ponte di 40 giorni tra la Giornata mondiale contro l’omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobia, 17 maggio, e il Pride, 29 giugno.
È un progetto politico e culturale ideato e curato dall’associazione culturale e di volontariato Arc ODV di Cagliari (apartitica, autofinanziata, politicamente autonoma) che si occupa del coordinamento generale del progetto, oltre a realizzare alcune proprie iniziative nel calendario.
L’obiettivo è la promozione della cultura e la difesa dei diritti e delle libertà delle persone lgbtqia+ e di tutte le altre minoranze discriminate per l’orientamento sessuale o identità di genere.
Queeresima è un progetto aperto: è una piattaforma inclusiva, valorizza la partecipazione, crede nella pluralità dei punti di vista di chi si rispecchia nel nostro manifesto.
Queeresima assume la forma di un calendario di iniziative, regionali e non solo, gratuite e aperte a chiunque: seminari e studi, cinema e teatro, libri e mostre, cortei e feste.
Eventi realizzati da chi aderisce all’invito di partecipazione, (associazioni, enti o singole persone) con i propri contenuti, spazi, risorse umane, materiali e finanziarie. Queeresima è dunque un esperienza politica multiforme, ispirata ogni anno a un tema diverso, da vivere e condividere.
Ita est sa Queeresima
Queeresima nascit in su 2012 cun s’esperièntzia de is manifestatzionis contras a s’omofobia chi s’iat fatu in Casteddu intru de su 2009 e su 2011, e isterrit unu caminu-ponti de 40 diis intru de sa Dii mundiali contras a s’omofobia, sa bifobia e sa transfobia (17 de maju) e su Pride, apuntamentu chi in totu su mundu arremonat is Avolotus de Stonewall (29 de làmpadas).
Est unu progetu polìticu e culturali pensau e pesau dae s’assòtziu culturali e de volontariau ARC de Casteddu (apartìticu, autofinantziau, foras dae is partidus) chi atendit su coordinamentu generali de su progetu, in prus a poni a campu unas cantas initziativas de su calendàriu.
Sa punna est sa promotzioni de sa cultura e sa difesa de is deretus e de is libertadis de is personis lesbianas, omosessualis, bisessualis, transessualis, queer, intersessualis e assessualis, e de totu is atras minorias minispretziadas po s’orientamentu sessuali o romànticu, o s’identidadi de gènere.
Queeresima est unu progetu obertu: est una prataforma inclusiva, avalorat sa participatzioni, creit in sa pluralidadi de is ghetadas de ogu de is chi si torrant a biri in su manifestu nostru.
Queeresima pigat su sètiu de unu calendàriu de initziativas, regionalis e no isceti, a gratis e obertas a chini si siat: seminàrius e istùdius, cìnema e teatru, librus e mustras, martzas e festas. Eventus acumprius cun is chi pigant parti a s’invitu a partetzipai, (assòtzius, entis, o personis sìngulas) ponendi-nci arrexonis, logus, resursas umanas, materialis e finantzàrias.
Queeresima est duncas un’esperièntzia polìtica multiforma, chi dònnia annu s’ispirat a unu tema diferenti, de bivi e de cumpartziri.
UMANƏ!
Pratiche contro la deumanizzazione
Nella storia, l’esclusione di singole persone o di interi gruppi da una società, e perfino dal resto dell’umanità, avviene sia attraverso l’istituzione di barriere fisiche, sia – e forse ancora più efficacemente – attraverso strategie psicologiche e sociali di delegittimazione di tutto ciò che è altro da sè. Una delle più potenti forme di deprezzamento e ostracismo è la cosiddetta deumanizzazione, che è stata messa in atto molte volte ed è stata presupposto per processi di emarginazione, stigmatizzazione, confinamento, conflitti armati, pulizie etniche, fino a veri e propri stermini e genocidi.
Quest’anno la Queeresima propone di riflettere proprio su questo così attuale tema e sulle pratiche che ogni persona, ogni associazione, ente e realtà culturale e politica può attuare, chiamando all’azione la società civile, per limitare gli effetti dei processi di deumanizzazione.
Essa si consuma, in Occidente come in ogni altra parte del mondo, attraverso precise strategie: alcune che negano apertamente l’umanità dell’altra persona o comunità; altre più sottili, che erodono in modo inconsapevole l’altrui partecipazione all’umanità. Dalla “bestializzazione“, tipica delle colonizzazioni (le popolazioni africane, afrodiscendenti e native americane sfruttute alla stregua di animali da lavoro, per fare un esempio), alla “biologizzazione” (l’omosessualità come una malattia contagiosa, le minoranze come funghi velenosi, etc.) e all'”oggettivazione” (l’altra persona considerata non più che un oggetto di cui servirsi e di cui abusare, psicologicamente, sessualmente o professionalmente): ciascuno di questi processi prevede lo svuotamento da ogni caratteristica, dignità e valore riconoscibili agli esseri umani e autorizzando coloro che si ritengono “superiori” a qualsiasi nefandezza concepibile.
Le comunità queer conoscono sulla propria pelle gli effetti della deumanizzazione: dalla condanna religiosa alla persecuzione politica, dall’allontanamento sociale al confino e ai campi di concetramento, all’attuale crociata contro la fantomatica “idelogia gender“, non è esistita epoca, contesto culturale o geografico in cui le persone lgbtqia+ non siano state deumanizzate, stigmatizzate, umiliate, braccate o sterminate. E così è accaduto in tutte le forme di schiavitù e di apartheid; in questo modo sono state cancellate le vite di milioni di vittime ebree, queer, rom, dissidenti politiche e prigioniere di guerra nei lager nazifascisti, dei gulag sovietici e dei campi di concetramento degli altri regimi autoritari; e lo vediamo ancora oggi accadere sulla popolazione palestinese vittima di un vero e proprio genocidio, a Gaza, con la pretesa giustificazione della guerra al terrorismo.
Cosa si può fare concretamente contro questo processo, che si consuma quotidianamente anche nelle nostre comode società occidentali (contro le persone migranti o senza fissa dimora, nei confronti delle persone con disabilità, ma anche, più banalmente, contro chi non sia conforme alle aspettative di “normalità” imposte dalla continua pressione neocapitalista e consumista)? ARC invita tutte le realtà che vorranno partecipare al calendario 2024 della Queeresima a mobilitare il proprio pubblico, in vista del Sardegna Pride (Cagliari, 29 giugno), per uno sforzo collettivo teso all’individuazione di strategie di liberazione e lotta intersezionale contro le politiche deumanizzanti e contro ogni pratica che miri a inviduare, vessare ed eliminare gli “esseri inferiori” o, come scriveva Primo Levi: «non-uomini, che avevano sperimentato l’esperienza di chi ha vissuto giorni in cui l’uomo è stato una cosa agli occhi dell’uomo».
Ci rivolgiamo dunque a voi, per invitarvi ad aderire e partecipare con la presentazione di un libro, di un film, un dibattito politico, culturale o di qualsiasi altro genere che affronti il tema delle pratiche contro la deumanizzazione.
Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci per e-mail (associazionearc@gmail.com), sui nostri social o alla mail della persona che vi ha invitato.
Per aderire è sufficiente compilare il form entro il 28 aprile 2024
Edizioni passate
Queeresima 2012
Queeresima 2013
Queeresima 2014
Queeresima 2018
Queeresima 2019
Queeresima 2020
Queeresima 2021
Queeresima 2022
Queeresima 2023
Alcuni eventi di rilievo delle edizioni passate
Diritti di Famiglie a scuola – miti e legGender. Confronto sugli studi delle differenze di genere nelle scuole: nozioni e buone prassi.
Organizzato da ARC
Denaro Rosa, il pink washing nella pubblicità. Laboratorio di visione e analisi di pubblicità che fanno riferimento o ammiccano alla tematica omosessuale tra rainbow washing e libertarismo capitalista.
Organizzato da circolo FICC Laboratorio28
Intersezionalità delle lotte lesbiche e femministe negli spazi occupati. Momento di riflessione dedicato alle lotte lesbofemministe in Italia dagli anni Settanta a oggi, attaverso un percorso di cortrometraggi, documentari e dibattito.
Organizzato da Sa Domu
Diritti di Famiglie – Soggettività queer nei luoghi di lavoro tra visibilità e normalizzazione
Seminario formativo coordinato da docenti universitari/e e professionisti del settore, che si rivolge a chi lavora nel sociale, nella scuola, nella cultura e a chiunque voglia approfondire i temi che incidono sulla qualità della vita di tutte le persone nei luoghi di lavoro.
Organizzato da ARC
Allah Loves Equality. Essere LGBT in Pakistan.
Organizzato da Amnesty International Gruppo 128
Tre Strategie di Prevenzione. Seminario informativo su TasP, PrEP, PEP e nuove strategie terapeutiche di lotta all’AIDS e allo stigma.
Organizzato da Lila
Contus de famiglia. Incontro con mamme, papà, amici e amiche dell’associazione AGEDO Cagliari per dare spazio a quelle storie di famiglia che per tanto tempo sono state taciute e rese invisibili dallo stigma legato all’orientamento sessuale e affettivo di un figlio/a.
Organizzato da AGEDO
Se anche questi sono uomini: il caso Cecenia. Incontro dibattito sulla realtà della Repubblica Cecena e i casi di violenza sugli omosessuali.
A cura di Unica LGBT.
Sei quel che sei! Laboratori sulla libera espressione di sé e sulla valorizzazione delle differenze per bambine e bambini dai 3 agli 11 anni.
Organizzato da associazione Famiglie Arcobaleno e dallo studio di psicologia Psynerghia, con la collaborazione di Gisa Perra, Laura Orgiana, Roberta Scanu, Sara Fanti.
Educare alla sessualità. Laboratorio per genitori. Laboratorio per accompagnare i genitori nella costruzione di nuovi strumenti di riflessione e comunicazione con i propri figli e le proprie figlie, sviluppando un approccio olistico e positivo verso la sessualità.
Organizzato da Francesca Fadda e promosso da La Formica Viola.
Lunàdigas, donne e non madri. Presentazione di Lunàdigas, web-doc realizzato da Nicoletta Nesler e Marilisa Piga, con testimonianze, racconti e motivazioni delle donne che hanno deciso di non avere figli.
Organizzato da Lunàdigas.
Festa della Repubblica laica. Le battaglie per la laicità dello Stato italiano e le lotte LGBT. Se ne discute con Enzo Cucco, figura storica del movimento l.g.b.t. e fondatore dell’associazione radicale “Certi Diritti”, Giovanni Fancello, Segretario U.A.A.R. Cagliari, che organizza e coordina l’evento, e Valerio Pocar, sociologo e Presidente Onorario U.A.A.R
Organizzato da UAAR